GENZANO DI ROMA |
Partenza: | Genzano di Roma (RM) | ||
Mèta: | Genzano di Roma (RM) | ||
Catena Montuosa: | Colli Albani | ||
Durata: | 5h0' | Difficoltà: | Facile |
Itinerario molto interessante che percorre per intero l’anello del lago di Nemi, in parte sulla cima dell’antico createre vulcanico e in parte sulla riva del lago, passando per le rovine del tempio di Diana. Da lì in poi iniziano delle mura che corrono parallele alla sinistra del sentiero. Dopo un tratto in cui il fondo del sentiero diventa roccioso, e dopo aver oltrepassato altre piccole grotte sulla sinistra, il bosco termina con il caratteristico arco che indica la porta d’ingresso al paese di Nemi. Subito prima dell’arco, sulla destra si trova un grosso cartello turistico con la descrizione di Nemi e dei suoi sentieri.
Oltrepassato l’arco ed entrati a Nemi, dopo una visita al centro storico e ai giardini del Belvedere, si può scendere al lago percorrendo il “Sentiero del Tempio di Diana” che inizia subito a destra del cartello turistico appena citato. Il sentiero, lungo poco più di 2000 metri, è percorso da una comoda staccionata ma diventa poco agevole nell’ultima parte, a causa della vegetazione che lo ha ricoperto in parte. Alla fine del sentiero si arriva, dopo alcuni grandi anfratti scavati nella roccia, al vecchio acquedotto di Nemi. GIU nti sul lago, per giungere alle rovine dell’antico tempio di Diana si prende a destra la strada, percorrendo il bordo lago in senso antiorario per un breve tratto. In un punto in cui la strada curva a sinistra, ad un piccolo slargo, si imbocca sulla destra una stradina più stretta che prosegue in leggera salita, lasciandola quasi subito per deviare a sinistra su un viottolo che porta al tempio di Diana. Ripresa la strada da cui si era arrivati, si prosegue sul lungolago in senso orario, tra grosse piante di rose canine e i giardini che si intravedono fin sulla riva del lago. La strada, in corrispondenza a dei tratti ombreggiati e un po’ sconnessi, inizia a salire fino a raggiungere agevolmente Genzano. GIU nti di nuovo alla piazza principale, ripercorrendo per la seconda volta la strada in salita si torna all’auto. |