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COLLEFERRO (RM)

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COME ARRIVARE
- A1 uscita Colleferro
- Via Casilina

info
- Comune

Sosta Camper
- Viale Europa, area comunale vicino alla piscina, sempre aperta, gratuita, ben segnalata.
  Dall'autostrada seguire per Colleferro Centro, Segni, Carpineto. A Colleferro girare a sinistra e ancora a sinistra verso la piscina, al semaforo andare dritti per 20 m: c'è l'area di sosta.
  Da Segni-Carpineto alla rotonda girare a destra e seguire per l'autostrada e la piscina, dopo circa 150 m sulla destra c'è l'area di Sosta.
  Per problemi rivolgetevi al fioraio Floris Arte. Pozzetto a grata, usare tubi di raccordo. Nei pressi supermercato, stazione di servizio, autobus.


Colleferro nasce ufficialmente nel 1935 con Legge XIII n. 1147 del 13 Giugno, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’8 LUG 1935 n. 157, comprendendo i territori della frazione omonima, prima di allora dipendente da Roma, e parte dei Comuni di Valmontone e Genazzano. Una decisione accolta con favore da quella popolazione che, distante chilometri dai Comuni di appartenenza, sentiva l’esigenza di una propria e più vicina amministrazione. Una città piuttosto giovane, 65 anni appena, le cui radici affondano poco più in là. Pur non dimenticando che le prime testimonianze relative alla più antica frequentazione del territorio colleferrino risalgono a circa 500.000 anni fa, è logico far risalire la nascita della comunità da cui ha avuto origine Colleferro nei primi insediamenti dell’inizio del secolo.
Attorno alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano, gli alloggi dei ferrovieri e delle maestranze dello zuccherificio Valsacco costituivano, con la scuola elementare edificata nel 1908, il primo nucleo abitativo del territorio.
L’evoluzione da borgo a centro industriale iniziò nel 1912 allorché la Soc. Bombrini Parodi Delfino, installando uno stabilimento per la produzione di polveri da lancio e scoppio, avviò quel processo di industrializzazione che caratterizzerà definitivamente la cittadina. La necessità di alloggiare degnamente le maestranze specializzate nella fabbricazione di materie chimiche ed esplosive che, con le famiglie, giunsero da ogni parte d’Italia, impose la nascita di una città vicina ai reparti di lavorazione. Accanto agli appartamenti sorsero gli edifici a carattere sociale, dallo Spaccio aziendale, alla farmacia, alla scuola elementare, al cinematografo, al tempietto dedicato a Santa Barbara, al dormitorio, ai bagni pubblici, eccetera. Il villaggio si sviluppò di pari passo con gli stabilimenti e l’azienda continuò ancora per anni, anche dopo la costituzione del Comune, ad influenzare lo sviluppo e le sorti della città. La crisi dell’industria bellica e delle altre produzioni si rifletterà infatti sulla città che, spinta dalla necessità di reagire alle difficoltà economiche emergenti, solo negli ultimi decenni ha cominciato ad emanciparsi dall’industria da cui ha avuto origine, per cercare una diversa identità.